giovedì 26 aprile 2018

Meglio tardi che mai. Recensione di "Le otto montagne" di Paolo Cognetti



Non sono mai stata una grande esperta di letteratura nostrana: la mia conoscenza arriva fin tanto dove mi hanno spinta i miei esami universitari, quindi non oltre la prima metà  del Novecento. Di conseguenza, potete capire quanto poco sappia degli autori  italiani contemporanei: una mia grande pecca, me ne rendo conto, soprattutto per il tipo di carriera che voglio intraprendere. C'è sempre stato qualcosa che mi ha spinta a cercare la bellezza all'estero, nell'oltralpe, ma chi l'avrebbe mai detto che la stessa bellezza l'avrei potuta trovare proprio su queste montagne. 



Risultati immagini per le otto montagne copertinaLe otto montagne
Autore: Paolo Cognetti 
Casa Editrice: Einaudi
Prezzo: 18,50 
 
★★

Pietro è un ragazzino di città, solitario e un po' scontroso. La madre lavora in un consultorio di periferia, e farsi carico degli altri è il suo talento. Il padre è un chimico, un uomo ombroso e affascinante, che torna a casa ogni sera dal lavoro carico di rabbia. I genitori di Pietro sono uniti da una passione comune, fondativa: in montagna si sono conosciuti, innamorati, si sono addirittura sposati ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo. La montagna li ha uniti da sempre, anche nella tragedia, e l'orizzonte lineare di Milano li riempie ora di rimpianto e nostalgia.Quando scoprono il paesino di Grana, ai piedi del Monte Rosa, sentono di aver trovato il posto giusto: Pietro trascorrerà tutte le estati in quel luogo «chiuso a monte da creste grigio ferro e a valle da una rupe che ne ostacola l'accesso» ma attraversato da un torrente che lo incanta dal primo momento. E lí, ad aspettarlo, c'è Bruno, capelli biondo canapa e collo bruciato dal sole: ha la sua stessa età ma invece di essere in vacanza si occupa del pascolo delle vacche.Iniziano cosí estati di esplorazioni e scoperte, tra le case abbandonate, il mulino e i sentieri piú aspri. Sono anche gli anni in cui Pietro inizia a camminare con suo padre, «la cosa piú simile a un'educazione che abbia ricevuto da lui». Perché la montagna è un sapere, un vero e proprio modo di respirare, e sarà il suo lascito piú vero: «Eccola lí, la mia eredità: una parete di roccia, neve, un mucchio di sassi squadrati, un pino». Un'eredità che dopo tanti anni lo riavvicinerà a Bruno.



Avevo poche e chiare regole da seguire: uno, prendere un ritmo e tenerlo senza fermarsi; due, non parlare; tre, davanti a un bivio, scegliere sempre la strada che sale. 

Ho letto diverse recensioni riguardo al vincitore del Premio Strega dell'anno scorso e ognuna di esse mette in evidenza un tema diverso: il rapporto tra padre e figlio, tra città e montagna, tra uomo e donna, tra parole e silenzio. Tutti aspetti che io ho ritrovato in queste centonovantanove pagine, alcuni molto più evidenti di altri, e proprio questa è stata la mia più grande sorpresa: Cognetti, in un un romanzo relativamente breve, è riuscito ad inserire una polifonia di sfumature e di spunti di riflessione, così che è davvero difficile fornire un'idea complessiva dell'opera in qualche paragrafo


Photo by Paul Gilmore on Unsplash

Le nuvole nascondevano le montagne alla vista e toglievano volume alle cose, ma anche in una mattinata del genere riuscivo a cogliere la bellezza di quel posto. Una bellezza cupa, aspra, che non infondeva pace ma piuttosto forza, e un po' d'angoscia. La bellezza dell'inverso. 

Le otto montagne è un romanzo formativo: racconta la vita di Pietro e Bruno, entrambi alla ricerca del loro posto nel mondo, entrambi con le radici in montagna. Per il primo le Alpi sono principalmente ricordo, simbolo del rapporto con un padre taciturno e chiuso in un mondo i cui confini sembrano invalicabili; per il secondo sono casa e futuro: per Bruno non esiste alcuna realtà se non quella delle slavine, degli alpeggi e della fatica. Nonostante i due prendano strade diverse, la montagna rimarrà il loro punto di partenza e il loro punto di ritrovo: quella montagna che tanto toglie, ma che tanto dà. 


Photo by Federico Bottos on Unsplash
Quel che dovevo proteggere, in me, era la capacità di stare solo. C'era voluto del tempo per abituarmi alla solitudine, farne un luogo in cui potevo accomodarmi e stare bene; eppure sentivo che tra noi il rapporto era sempre difficile. 

Consigliare questo libro mi sembra superfluo, poiché è da un anno a questa parte che tutti ne parlano e penso che, anche questa volta come per L'amica geniale, sono rimasta indietro. 
Nel caso in cui dobbiate recuperare il Premio Strega dell'anno scorso, vi consiglio di farlo al più presto, non ve ne pentirete. Ricordatevi, però, che Le otto montagne è un libro che va letto con calma, non pensate di poter correre da una pagina all'altra: è una storia che richiede di essere assaporata e compresa in ogni suo aspetto. 


Alla prossima,

9 commenti:

  1. Ho regalato questo libro a un amico con una passione smisurata per la montagna e che, con mio grande disappunto, non ha ancora letto :( Forse avrei dovuto prenderne una copia anche per me! La mia paura è che "un profano della montagna" non riesca a cogliere tutte i significati delle parole di Cognetti

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    1. Ciao Chiara! :) Da profana della montagna ( esclusa qualche gita) a profana della montagna, questo romanzo è fatto anche per le inesperte come noi, visto che le Alpi sono solo il contorno di una storia davvero speciale. Per il tuo amico, posso dire che il regalo è super azzeccato e ... La speranza è l'ultima a morire! <3

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  2. Davvero una bellissima recensione! Io purtroppo non l'ho ancora letto, ma sarà uno dei miei obiettivi letterari di quest'anno ☺

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    1. Non vedo l'ora di leggere la tua di recensione, allora!
      Grazie mille <3

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  3. Bellissima recensione Adele! Io ho il libro in wishlist da quando è uscito, devo recuperarlo al più presto!

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  4. Bellissime parole, amica mia <3
    Lo sai che una mia amica, con cui condivido l'affinità per lo stesso genere di libri, mi ha detto che ha amato Il ragazzo selvatico ancora più di Le otto montagne? *-* Io ho già fatto richiesta per il prestito interbibliotecario, quando mi arriva e lo leggo ti aggiorno <3

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    1. Siham! Sai che ho fatto leggere Le otto montagne a mia mamma, lei l'ha adorato, ha preso Il ragazzo selvatico in biblioteca e l'ha adorato?
      Siamo troppo in sintonia.

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  5. "Le otto montagne" di Cognetti è diventato uno dei miei libri preferiti da quando l'ho letto. Ricordo che a colpirmi particolarmente fu la forma curata e l'ambientazione, in quanto amante e frequentatrice della montagana non potevo che ritrovarmi nelle sue descrizioni.
    Hai ragione, lettori e recensori evidenziano tutti tematiche differenti. Se ti interessa, di seguito trovi il link al mio post: http://feboemuse.blogspot.com/2017/07/le-otto-montagne-paolo-cognetti.html

    P.s. Non ho ancora letto "L'amica geniale" ma, da quello che ho capito, devo assolutamente rimediare ;)

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Grazie per ogni commento lasciato! Mi fa realmente piacere conoscere le vostre opinioni.

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